OpenAI ha risposto ad una causa per morte ingiusta intentata dai genitori di Adam Raine, un adolescente che si è tolto la vita dopo aver interagito con ChatGPT per mesi. L’azienda sostiene che il ragazzo abbia fatto un uso improprio del chatbot e che non sia responsabile per il tragico evento.
OpenAI si difende da causa per morte di adolescente




